domenica 7 ottobre 2012

GLI SCANDALI DELLA POLITICA E LA SCOMPARSA DEL SENSO DI COLPA





L’estinzione del senso di colpa nella politica ha raggiunto al momento attuale dei livelli che appaiono sempre più preoccupanti.
Nelle televisioni come nei giornali figure della politica, della finanza, della pubblica amministrazione fanno la fila per esprimere la mancanza di preoccupazione riguardo agli scandali che li coinvolgono, per dire a tutti quanto siano “sereni” nel centro del ciclone che hanno provocato.
Contemporaneamente dalla gente sorge sempre più forte una domanda….ma come mai non provano almeno un po’ di imbarazzo per ciò che hanno fatto?....una domanda che tra l’altro non ha necessariamente la qualità dell’indignazione o della rabbia quanto dello stupore. Si perché sembra stupefacente, non tanto l’entità del furto eventualmente effettuato, quanto la capacità di queste persone di mostrarsi in pubblico dopo esserne stati accusati.
Tutta questa situazione ci fa riflettere su come si stia trasformando oggi il senso di colpa tanto citato dalla psicologia e dalla psicanalisi, che oggi pare provocare effetti differenti rispetto al passato. Esso nasce dalla consapevolezza di aver danneggiato qualcosa, oggetti ma anche persone, con i propri comportamenti che in genere sono stati aggressivi o almeno indirizzati a soddisfare un proprio desiderio di forza o “onnipotenza” in barba agli altri. Questo tipo di comportamenti possono essere naturalissimi, utili nel momento in cui permettono la propria affermazione personale, ma poi nel loro stesso essere comportano anche lo “scotto” di pagare le conseguenze dei propri atti nel momento in cui portano al danneggiamento altrui; in sintesi si parla della responsabilità personale.
Appare quindi auspicabile che il senso di colpa porti ad un tentativo di riparazione del danno; questo però non è scontato. Il senso di colpa infatti non è facile da sostenere, appunto perché porta con sé il pagamento delle conseguenze; tornando ai vari personaggi pubblici non sembra di vedere una particolare sofferenza nel momento in cui continuano a dire che non sono responsabili e che sono “sereni”, questo dovrebbe indicare il fatto che stanno cercando di fuggire dal senso di colpa negandolo.
Questa negazione può seguire due strade; da un lato si può restare “incastrati” nella colpa, e questo significa che per paura di danneggiare gli altri non si fa più nulla, si resta bloccati e depressi in senso clinico; dall’altro si può fuggire dalla colpa innescando un sistema maniacale, cerco cioè di riparare freneticamente quello che ho rotto facendo finta che non sia successo niente.
È come rompere un vaso; nel primo caso mi convincerò di distruggere tutto ciò che tocco e quindi non prenderò più in mano niente, nel secondo provo a incollare i pezzi della porcellana sperando che nessuno si accorga della differenza, oppure dicendo che non sono stato io, diventando un bugiardo.
Pare che le persone che sempre più spesso vediamo in TV abbiano scelto la seconda strada, quella del comportamento maniacale.
Entrambe queste modalità però non sono adeguate, per il semplice motivo che negano un fatto fondamentale, ossia che nel muoversi (e nel vivere) inevitabilmente qualcosa si rompe e che l’unica cosa possibile da fare è ammettere l’errore e cercare di riparare i danni in modo maturo oppure facendo più attenzione per il futuro. Per il resto altrimenti esistono solo il blocco depressivo o la vana fuga maniacale.
Se però l’attuale situazione politica e finanziaria nega il senso di colpa è perché la società odierna sta muovendosi nella stessa direzione; che è poi la direzione dell’eccesso di individualismo.
Come già detto il senso di colpa diventa un elemento ponte necessario per sviluppare il senso di responsabilità personale, che a sua volta comporta la capacità di mettersi nei panni degli altri (altrimenti non potremmo renderci conto di averli danneggiati). Oggi invece sta via via assottigliandosi la consapevolezza della presenza dell’Altro; se si pensa di esistere senza gli altri, spettatori solo di sé stessi, come si può provare il senso di colpa?

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