sabato 24 novembre 2012

Aggressività vs Assertività (2): Esprimersi con sicurezza


Quante volte pur avendo ragione si finisce dalla parte del torto? A volte succede che nonostante le nostre opinioni siano corrette non riusciamo a difenderle, e questo perchè non riusciamo ad esprimerle nella forma più adeguata; può capitare che ci arrabbiamo troppo rischiando di passare per persone impulsive ed aggressive (nonostante, magari, ci stiamo solo difendendo) oppure ci dimostriamo insicuri, incerti in quello che affermiamo, dando all’altro la possibilità di dubitare di noi e delle nostre affermazioni.
Per poter esprimersi con sicurezza ci viene in aiuto quella che gli psicologi chiamano assertività. Già il termine dà qualche spiegazione; dal latino “ad serere”, condurre a sè, e da qui “asserire” ed asserzione, affermazione di sè, caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni ed opinioni.
Dimostrarsi assertivi significa sviluppare alcune specifiche competenze tramite le quali si esprime il comportamento assertivo;
  • Innanzitutto essere capaci di dire No, senza però svalutare l’altro o rifiutarlo. Questo significa riuscire a superare la paura di poterlo ferire.
  • Saper rischiare e saper chiedere; in questo modo ci si dimostra capaci di assumersi le responsabilità delle proprie richieste e di comunicare agli altri le proprie aspettative anche se questo può portare ad un conflitto; uno dei modi migliori per imparare a rischiare in questo senso è fare richieste in maniera diretta, evitando giustificazioni, e poi riflettere su quali risultati si sono ottenuti per poter eventualmente modificare la modalità.
  • Saper criticare; questo significa passare da una modalità esclusivamente “giudicante” ad una più “osservante”, giudicare non tanto la persona quanto la situazione o il comportamento dell’altro ed esprimere il giudizio come una opinione personale piuttosto che “assoluta”.
  • Saper rispondere alle critiche, accettando gli eventuali errori commessi ed imparando da essi.
  • Saper decidere e realizzare obiettivi concreti, ossia legati alla consapevolezza dei propri limiti e delle reali potenzialità.
  • Saper perseverare, senza perdersi troppo d’animo se non si è riusciti a realizzare degli obiettivi ma cercando comunque di migliorarsi per la prossima volta (nel tentativo di migliorare noi stessi non ci deve “correre dietro” nessuno!).
Queste sono, per così dire, le “evidenze” comportamentali di un “pensare” assertivo, ossia di un lavoro sui pensieri appunto, che comporta l’abbandono delle convinzioni svalutative su noi stessi, che spesso sono legate al nostro passato ed a vecchie esperienze, magari dolorose, dalle quali non riusciamo a separarci. Oltre all’area comportamentale e cognitiva però va considerata anche quella emotiva; è fondamentale conoscere cioè le proprie emozioni, senza giudicarle, perchè solo così facendo perdono il loro carattere “travolgente” e possono diventare gestibili.
In sintesi si potrebbe dire che al fondo dell’assertività si cela la consapevolezza di sè, innanzitutto del proprio stile comunicativo, sia esso aggressivo o anassertivo-passivo, che va accettato (come vanno accettate le esperienze passate alla base dei pensieri svalutativi di cui sopra). Ancora è importante lavorare sulla consapevolezza di quella che Jung chiamava Ombra, ossia tutto ciò che non ci piace di noi stessi, che non vorremmo vedere o che abbiamo rimosso nell’inconscio; in questo modo ci sentiremo liberi di dare maggiore spazio ai nostri bisogni ma anche ai nostri sogni, ai pregi come ai difetti, dando voce alla paura, alla rabbia e ad ogni altro desiderio che non abbiamo il coraggio di pensare.
Fatto questo diventa possibile agire il cambiamento, provando a modificare concretamente i nostri comportamenti assumendoci con coraggio le rispettive responsabilità, iniziando da modifiche in quelle aree della nostra esperienza che ci garantiscano un buon margine di successo, per poi muoverci gradualmente verso aree più “rischiose”.
Per ultimo, ma probabilmente è l’elemento più importante, non bisogna dimenticare che l’assertività è il mondo della libertà di scelta e questo significa che non è possibile nè utile essere sempre assertivi, perchè si finirebbe in un corpo a corpo con le pulsioni e gli istinti più profondi da cui non si può uscire vincitori usando la razionalità; quindi è necessario dare spazio a tutto ciò che di irrazionale alberga in noi potendo però decidere come, quanto e quando esprimerlo….e questo vuol dire decidere come, quanto e quando essere assertivi e quando invece dare spazio a quel briciolo di follia che alberga in tutti noi e che sta alla base della creatività. 

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